giovedì 19 giugno 2008

la danza delle stagioni.


E anche questi tre giorni di assoluto e dolce far niente sono passati, tre giorni in cui mi sono completamente concentrata nel non pensare, col divieto categorico di non lasciare entrare dalla mia porticina quell'ansia (compagna fedele di molte giornate passate, passabili e passanti..) che poi, come sempre, avrebbe rovinato tutto, i miei liberi tre giorni di scazzo totale erano e dovevano essere miei e solo miei.

Ho mollato tutto in questi tre giorni, il mio cellulare e il mio pc per primi... il primo perchè in questo ultimo periodo mi ha sempre portato notizie non proprio bellissime, il secondo perchè ne sono completamente sottomessa, provare a resistere a quella mela (avvelenata) che, appena  fatta la sua timida apparizione sul mio schermo, comincia piano piano ad inibire completamente il mio cervello e la mia volontà.. la malefica mela, per niente verde, molto velenosa, col suo vermetto che, nascosto in quella buccia cybernetica, si prende gioco di me... :)

Tre giorni dal mio ritorno in patria, e già sono di nuovo in viaggio. C'è che stavolta sono in compagnia, una notevole compagnia, così mi cullo nella tranquillità di questa presenza, e comincio il mio viaggio fotografico sulle note di Dès que j'tè vois della Paradis, e comincio a flippare con le immagini.
Stavolta rapiscono la mia attenzione dei bambini che giocano con le onde in riva ad una spiaggia , mi sembra quasi che si muovano al ritmo della canzone, quasi mi sorprendo che riescano a sentirla anche loro, e d'un tratto si girano e cominciano a salutare e saltellare verso di me, e penso a quante volte mi sarebbe piaciuto ricambiare l' istintivo gesto in tempo, ma il treno va sempre così veloce che appena ne accenno l'inizio mi trovo sempre a salutare distese di verde e grani.... e mi sento un po' ridicola.

Alcuni luoghi cominciano finalmente ad essermi familiari, ma è interessante vedere come le stagioni di divertono a mostrarmeli sempre con vestiti diversi: mi piace ritrovare un canale prima vuoto ora pieno di acqua fresca e pulita, o vedere come alberi prima spogli e tristi ora si rimpettiscano fieri e vanitosi con i loro rami dai mille fiori bianchi che giocano a nascondino tra le foglie, e sorrido nel vedere come quella casa prima trascurata e grigia ora si ritrova ad ospitare tavolate di persone allegre e fragorose, che si intrattengono con i loro calici rossi pieni di ricordi, i più vivi, i più forti.
E ridono, e portano a sorridere anche me.

Mi piace viaggiare, perchè so che per quanto il treno toccherà gli stessi luoghi, loro prepareranno una scenografia sempre nuova e diversa, per me. 
La natura è vanitosa, le piace essere osservata mentre si cambia i vestiti.. le piace vedere come tu ne rimani imbambolato, completamente rapito... le piace essere sempre bella e affascinante in ogni mise.. e non per questo la natura è LA... è femmina più che femminile.

Così decido di lasciarmi andare e giocare con lei, le regalo le mie canzoni migliori di uno dei migliori album che conosca(Continuum, John Mayer).
Lei comincia a ballare con me, ora nuda e precisa sulle note di Belief , ora mi permette di guidarla timida e innocente in un lento Gravity, ora vestita di un dolce e profumato soffio di vento si diverte a muovere tutte le fronde più alte degli alberi, mentre lei vola in alto, poi si ferma e lascia piano cadersi giù, fino quasi a toccare terra, e poi ricomincia.
E io la guardo, tra i suoi mille colori e i miei mille stati d'animo, estasiata.

E' il momento di scendere e semplicemente la saluto, con un lieve e delicato bacio sulla mano, e mi lascio come sempre accompagnare fino all'ultimo sbuffo di freno, cantando come una dolce ninna nanna la canzone che più di tutte preferisco, Stop this Train.


E a tutti voi..... buona estate. :)





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