sabato 28 novembre 2009

La cosa più crudele che tu potessi mai fare

è quella di negare l' esistenza di me.

è quella di regalarmi un buco nero al posto dei ricordi,

e di succhiarvi dentro un piccolo pezzo di linea retta di libertà che ora porterò per sempre interrotta .

La cosa più crudele che tu mi hai fatto è quella di rendermi per sempre schiava del nulla . del tuo nulla . della mia in-esistenza .

giovedì 26 novembre 2009

Eccentrico quanto il tuo vuoto


L'altro giorno mi chiedevo da quando avevo imparato a stendere così precisamente e velocemente il mio smalto, e da quanto tempo non riuscivo più a vedere il vero colore delle mie unghie prima di tingerle nuovamente con colori sgarcianti e decisamente non poco appariscenti.

Da quando quel gesto era diventato talmente irrefrenabile che dovevo farlo almeno una volta a settimana prima di coricarmi onde non riuscire a dormire serena la notte?

Così ho provato a stendere un copioso strato di acetone per cancellare le ultime tracce di smalto, per vedere che effetto faceva.

Si, mi sono messa dispettosamente alla prova, e il risultato è stato inquietante e interessante allo stesso tempo.

Mi sono concessa 5 minuti di tempo, qualche sguardo disinteressato tra le mani e le cose che afferravo.. e piano piano ho cominciato a notare che il colore roseo delle mie unghie provocava in me una sensazione mista alla nausea, l' imbarazzo, inquietudine, di essere nuda e fuori posto. Sensazione che si è placata solo nell'esatto momento in cui aprivo una delle mie preziose boccette tinte di vernice rossa, e cominciavo il mio solito rituale lima-alliscia-stendi-rifinisci.


E' proprio li che mi è sorto il dubbio di essere incappata in un nuovo vizietto, ed è li che ho cominciato a chiedermi quale mefasto sbiribicchio trasparente ero riuscita ad intrappolare all'interno di quelle 30 (no.. forse di più..) vernici che ormai intasano un intero angolo del mio bagno.


Da qui, l' apertura di una nuova porta curiosamente percettiva: può un uomo essere in grado di nascondere, nei suoi vizi più curiosi, delle realtà immensamente tristi per lui? Può una persona intrappolare i suoi vuoti e le sue carenze nelle cose più eccentriche di cui si circonda?


Ho pensato che il vizio, in fondo, viene visto dal' altro come una particolare eccentricità non come un ''sintomo'', e che quando questo è esagerato può essere riconosciuto dagli occhi degli altri addirittura come " un' espressione caratterizzante della persona ".E così io penso di essermi spinta un po' oltre la solita visuale: non mi basta esaminarne la brillante crosta… voglio sempre assaggiarne la polpa.


Mi sono chiesta se i vuoti possono delineare anche la gravità di un eccentrismo, e cioè se più è grande questo vuoto e più l'eccentrico è esasperato o ''particolare'', o se l'area rimane circoscritta solo a quella della punta di un iceberg.


Ho cominciato a fantasticare su cosa si celasse realmente dietro a quelle persone che:

non viaggiano mai senza avere un libro dentro la propria borsa (anche se non lo leggono mai)

che portano pacchetti di sigarette per mesi interi nelle loro tasche (senza mai fumarne una)

comprano centinaia di scarpe col tacco alto (senza indossarne mai perché ''troppo scomode'' )

hanno fatto della loro borsa una farmacia ambulante (ma non si ammalano mai)

indossano perennemente cappelli con visiere anche in luoghi chiusi (non avendo neanche una celata ''alopecia'' o calvizie che dir si voglia)

sono sempre in ritardo (anche se a casa sono pronti già da molto tempo prima)

si lamentano in continuazione (ma che non muovono mai un dito per migliorarsi)


e mi chiedevo come erano riusciti a convincersi che non avrebbero mai potuto farcela senza quelle piccole forme ''rituali''?


Ho pensato: "Che potrebbero mai essere loro i nuovi cornetti rossi scaccia sfiga napoletani del duemila?!? "


Così ho provato ad osservarli negli esatti momenti in cui loro venivano violentemente privati dei loro ''eccentrici vezzi'', per vedere come andava.

Così ho fissato le unghia senza smalto della ''sempre tinta'', nascosto al tipo col pacchetto le sigarette, provato un paio di scarpe col tacco alte dell'amica che ne aveva un miliardo mai usate, confessate alla ''ipocondriaca'' che i suoi medicinali sono ormai tutti scaduti da un anno…. cosa vi verrà risposto.

Nei casi più gravi scattava l' ira funesta, uno scoppio improvviso che mostrava ai nostri occhi una persona completamente diversa fino a quella che, fino a pochi minuti prima, ci guardava con un oceano di placidità negli occhi:

IRA. Me ne hanno dette di tutti i colori, cose sporche e cattive senza motivo senza aver effettivamente bisogno di ricorrere a tanto (secondo me), in fondo che ho fatto di così tanto malvagio?!

COOOOSA HO FAAAATTTOOOO?!!?!? Ho semplicemente tentato di abbattere un muro che meticolosamente loro si sono costruite con cura e pazienza da anni, e quello che per me si rivelava solo ''una cosa un po' bizzarra'' si è mostrata subito come ''una cosa che tu non devi proprio osare di toccare o ti ammazzo''. Io non lo chiamerei neanche punto debole, è qualcosa di più.


Immagino che dietro a tutto questo ci sia solo la paura che tutti noi abbiamo di provare una mancanza, di renderci conto di non essere capaci di affrontare qualche particolare situazione da soli, e quindi si cerca sempre di appoggiarci a qualcosa o a qualcuno,anche se a volte questa comodità ci fa perdere il controllo su di essa e ne veniamo irrimediabilmente succhiati vivi.


E' per questo che secondo me, da un ''semplice voler perdere peso'' si può passare a un disturbo alimentare vero e proprio, o ''da una sigaretta ogni tanto'' ci si ritrova di punto in bianco a consumarne due pacchetti in una sola giornata, o dall' avere paura di beccare l' influenza H1N1 ci si costringe a non frequentare più Giovanna per mesi perché "lei ha avuto il raffreddore durante la pandemia della febbre suina potrebbe ancora covare qualcosa!!"


Ovviamente mi sono limitata ad osservare solo alcuni tipi di persone ritenute da molti ''eccentriche'' o ''dotate di un particolare gusto eccentrico'', con questo non voglio dire che ogni nostra piccolo vizio-eccentrismo nasconde al suo interno un succo un po' più amaro rispetto alla frizzante immagine con cui appaiono…però … però …

lunedì 31 agosto 2009

Sono una cosa strana



Questa sera pensavo che sono un animale strano. Si. Ma strano veramente.
Sono un cane leale e sincero, e nessuno mi vuole per questo. Pensavo a quante volte mi è stata detta e ripetuta la frase "Mi deluderai " nel momento esatto in cui le persone venivano a conoscenza di me, e a quante volte mi è stata ripetuta la frase "Mi hai deluso profondamente, e lo sapevo che lo avresti fatto" quando queste persone hanno deciso di lasciarmi immezzo ad una strada buia quell'unica volta in cui non ero capace di aiutarle, non ero capace di adempiere i loro compiti e i loro abitudinari bisogni che io ero abitudinariamente abituata a soddisfare.
Mi fa sorridere come quelle persone erano capaci di far passare una povera e ingenua schiavetta addirittura come una irriducibile merda... insomma, come riuscivano facilmente a costruirci un castello di fango e merda addosso..

Sono un frutto particolare, un frutto che tutti si affannano a mangiare ma che quando arrivano al torsolo, con la pancia piena, mi buttano via e mi dicono "non era poi così buono"..
Mi fa sorridere come quelle persone poi abbiano sempre vomitato dopo aver fatto un'abbuffata clamorosa di me, e mi abbiano maledetto perchè ho messo così gratuitamente a disposizione la mia succosità.

Sono una stanza strana, una stranza con i vetri rotti che qualcuno sta cercando di riparare. Una volta quella stanza era piena di divani caldi e comodi, ospitava tante persone che accoglieva con calore e gioia. Mano a mano ero diventata sempre più piccola e scomoda per la grande affluenza di persone che vi volevano accedere tutte insieme, e a quel punto tutti hanno cominciato a lamentarsi della scomodità, e invece di farsi spazio tra di loro hanno pensato bene di dovermi demolire e rovinare: la colpa era mia, della stanza troppo piccola, non nell' essere in troppi.
Mi fa sorridere come quella stanza sia ancora disabitata e in fase di costruzione.
Sono una porta di un angolo segreto strana, una porta di ferro intatta dalla serratura forzata. Qualcuno aveva il bisogno di vedere cosa c'era dietro e non ha avuto ritegno a violarla e a sfondarla. E una volta entrato non ha trovato nulla, così ha avuto la meravigliosa idea di mettere tutto sotto sopra e bruciarne completamente tutti i ricordi, prima di sputare ed andare via.
Mi fa sorridere come quella porta non sia ancora riuscita mai a ripararla, e chiuderla.

Sono una persona strana, Perdono sempre. Anche tutte quelle merde che non mi salutano per strada perchè pensano che io abbia fatto un torto clamoroso a loro: quello di volergli bene, senza pretendere niente in cambio. E mi maledicono per questo, perchè sono tutti schiavi del dolore che non sono riuscita a procurargli.
E sorrido, perchè io non sono ancora in grado di augurarlo a nessuno.



giovedì 27 agosto 2009

Unusual donna depression.

Oggi si, sono incazzata, e depressa. Ennesima delusione, tra l'altro non me l' aspettvo proprio che me l'avrebbe fatta di nuovo. Mi stava per prendere un infarto giuro, io.. io non lo so come cavolo ci abbia pensato stavo quasi per fare del male anche a lui!
Questa ennesima delusione mi ha, ebbene si, portato ad una comunissima depressione femminile, e io, da brava femmina, c' ho bisogno di sfogarla nella maniera più inutile possibile!
Niente shopping i negozi sono tutti chiusi per le ferie, niente sauna anche quella è chiusa per le ferie. Oh forse potrei andare a comprare un tocco di erba da quel simpatico spacciatore dietro il CASSONETTO MA NOOO, ANCHE LUI è IN FERIE. Che cazzo.
Ennò cari, io non rinuncerò a comportarmi da idiota solo perchè voi siete a Saint Tropez! IIIOOO rivendico la mia posizione illibata di donna depressa, e voglio consolare la mia sconsolatezza nel più vasso dei modi! Voglio anch'io mangiare barattoli di cioccolata!! Si si, ora ne prendo alcuni ee.. eh.. Be non male come idea ma... proprio la cioccolata? non mi è mai piaciuta tanto la cioccolata, e se poi non funziona?!
Eh be... allora.. allora perchè non una bella confezione di fresco gelato affogato strafogato rimpilzato e ingargogliato?! Mmm che delizia.. ma.. cacchio ma il gelato non sarà mica nella lista dei cibi vietati per intolleranti ai latticini? Il medico un mese fa mi ha detto che se mangiavo qualcosa di quella lista stavolta potevo anche dire addio alla seconda serie di "La dove ci porta il vento" che ricomincia a settembre, perchè mi avrebbe portato via prima la sorca nera con la forca in mano... Mmm no dai meglio non rischiare, ho si appena avuto una lite furibonda, ma non mi pare di sentire pensieri suicida oggi..
Ok, dopo aver capito che di dolci proprio niente, credo che punterò ad una gogliardata femminile rivisitata in chiave salata: basta solo che io trovi lo scaffale giusto... e.... siiiii... ECCOLE LI! Sono loro!!!!! Le famose 'patatine Amiche' del mio Amico Rocco di Sulmona. Belle, grosse, grasse, crocche ee .... con..ca..ve?? Hanno una forma stramba mi sembra, mi ricorda qualcosa di molto familiare, ma va be! Lui ha detto che le conosce tutte le patatine, e quindi io mi fido se lui ha scelto di fare la pubblicità proprio a queste!! Beheheh.. però come la mettiamo con l' ultima nottata passata a risolvere tutti i sudoku sulla mia tazza verde pisello del cesso? Ho ritirato la nuova copia in edicola? Oh cacchio... no ok senza il mio Sudoku il gioco non vale la candela... va bene dai, le rimetto a posto.
Beh, ho capito non è lo sfogo culinario di cui sazierò il mio pancino triste e accartocciato oggi.
Pago il mio solito riso carnalori che cucinerò scondito come al solito, e, si perchè no, stasera lo accompagno con un buon mast che la mia amica Geppa mi ha consigliato. Mi ha anche detto che "dopo di questo ti sentirai di nuovo una donna con le sacche dello scroto piene!"
"..Ma Geppa io non credo di volere le sacche di scroothh..!?!"
"Stai zitta tu, non capisci niente!!!!!!!!!!".
"..oooo!! ooocchei Geppa. Occhei ma metti giù quell'attizzatoio ora."

Mi appollaio sul divano e...zap! Primo episodio di Sex and The City. Mmm.. wow Geppa che culo! Hai una fantasia....
Va be dai Lu, l' avrai visto solo una 40ina di volte ormai, ma sicuramente devi aver dimenticato qualche particolare! Ok.. ok questo è il momento in cui Carry pesta il piede a Miranda, e Miranda poi sbatte contro Steven, e alla fine poi mi sa che se lo sbatte proprio a sto Steeev... ok, voglio proprio scrivere un tenero messaggino di ringraziamento a Geppa: "Geppa, ma vai a cagare!!"
Niente da fare. La depressione mi tira sempre i pizzicotti sotto le ascelle, e mi ostino a cercare un ultimo unguento.
Alt, un momento!! Illuminazione. Forse se.... credi davvero che così.... eh be infondo... in fondo lui mi ascolta sempre, non mi ha mai detto niente di male anche se una volta gli ho anche puntato una forca a distanza di 1 cm dal suo muso. Forse se vado da lui.. e gli parlo, gli dico finalmente tutto ciò che penso, facciamo pace! Mi spiace un po' per come ho reagito prima... si, sigh sigh!
Ok, ora ci vado. Gli dico come stanno le cose e basta!
Ok Lu... respiiiiraaaa... fiuuuuu... ok un aaaaltroo... ok . Sono pronta.
Hei, Gianni! Gianni vieni fuori!! Ho bisogno di parlarti!
Dai Gianni lo so che sei li non fare l'offeso ora! Gianni dai che ti ho visto sei dietro alla lavatrice.
Ahah si si sei proprio liii nannannanannaaaa!! No dove vai vieni qui TU devi ascoltarmi!
Gianni. Sono molto arrabbiata con te questa volta. Potrebbe anche segnare la fine tra noi due. Lo sai che mi dà fastidio quando lo fai! Si Gianni, lo sapevi ti avevo avvertito. Si! Te l' avevo detto due giorni fa!!!
Gianni, ora basta!!! QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE LA RAGNATELA LA DEVI FARE IN ALTO E NON PER TERRA!!!!

sabato 1 agosto 2009

Galeotto quel test che mi fregò ... !


Stanotte. Cazzeggiavo. Prima ero felice. Poi ho detto: "massì! Vediamo di sprecare questi ultimi 5 minuti della mia giornata a fare la cosa più inutile del mondo... massì! FACCIAMO UN TEST PSICOLOGICO!!!"
E allora via... google - test psicologici - sitoperpoverimalatimentalichefingonodiesserepersonesanedimente - premi start - via!
Ed e' venuto fuori questo interessante risultato...

Cara Lu, io credo che tu, spesso, ti adegui alle circostanze, siano esse favorevoli o meno. Questo significa scendere a patti con la realtà e dare il primato all’intelligenza razionale che distingue l’istinto dell'uomo, 'nel tuo caso della donna', da quello degli animali. Quando capisci che la realtà non può essere migliore tu l'accetti e ti accontenti e quindi alla fine, sei felice così. Brava!

Cara Lu, vedo che in certe situazione sei anche sveglia e perspicace: infatti, se alcuni mesi hanno 31 giorni tutti però ne hanno almeno 28. Quindi la risposta giusta è 12. Brava!

Cara Lu, pochissime persone parlano chiaramente e volentieri dell'invidia che provano: parlarne apertamente inibisce perché è come mettersi a nudo, svelare la parte più meschina e vulnerabile di sé.. Tu hai ammesso di essere un poco invidiosa e questo denota un lato positivo del tuo carattere: ti piace essere sincera anche quando è scomodo. Complimenti!

Probabilmente hai un carattere piuttosto tranquillo, non vai in cerca di 'scossoni'.

Tra tanti problemi e contraddizioni tu sei comunque fortunata, perchè stai attraversando il periodo più bello e più importante della tua vita. Sii serena e affronta i contrasti con lealtà e saggezza. Con questi propositi, alla fine, tutto andrà come tu speri, ma se anche così non fosse, tu avrai comunque la consapevolezza e la ragione di aver fatto del tuo meglio. E non è poco!

A volte vorresti tornare indietro per cogliere ciò che un tempo ti sei lasciata sfuggire. Non è vero?

Forse la fedeltà in amore è proprio una questione di temperamento. Ma tu hai quel temperamento? Da una recente ricerca pare che la fedeltà in amore sia di origine genetica. All’Emory University d’Atlanta, un gruppo di ricercatori ha da poco ultimato uno studio che ha dimostrato la dipendenza genetica della monogamia o della promiscuità sessuale. L’esperimento è stato eseguito su due specie di topo caratterizzate una da uno stile di vita monogamo, e da uno promiscuo; andando a modificare l’espressione del gene considerato responsabile, è stato così possibile convertire i topolini monogami in poligami e viceversa.

Qualche cosa di scorretto c'è nel tuo comportamento. Forse dormi troppo poco o ti alimenti in modo sbagliato. Prova a prenderti un periodo di riposo e sforzarti di dimenticare quei soliti problemi quotidiani. Non succederà nessun dramma per qualche giorno di riposo e di relax. Ci guadagnerai in salute e riprenderai poi con rinnovata vitalità ed energia.

Cara Lu, alcune tue risposte rivelano che possiedi una personalità logica, razionale. Non ti lasci influenzare da nessun argomento che non abbia una sua precisa ragione di essere, Pur essendo dotata di una buona dose di fantasia, le fantasie non influenzano le tue decisioni. Insomma, sei quel che si definisce 'una donna con la testa in cielo, ma i piedi ben saldi per terra. Ottimo!

Cara Lu, ma davvero sei cosi distratta? La tua 'distrazione' o potrebbe però essere sintomo di qualcosa di qualcos'altro, che so, scarso interesse per gli altri. Per le persone che sono a te più care, però devi stare attenta: non è bello dimenticarsi di un compleanno o di un anniversario.

Cara Lu, fuggire non serve e alla fine tu lo hai capito.

Ciao Lu, per il momento ti saluto qui. Abbi cura di te. Se vuoi puoi
scrivermi.


Be chi mi conosce può verificare la validità e professionalità del test... ;)




mercoledì 15 luglio 2009

Senza la gente sei tutto e sei niente

Quando sei sola puoi essere tutto quello che hai sempre desiderato e ti senti eccitata, atteggiata, leggiadra.

Ti senti morbida come l'onda del mare, ti senti una forma netta e misteriosa come quella di un prisma riflesso dall'acrobaleno... sei quello che hai sempre desiderato essere. Ti senti tutto.

Poi senti il silenzio, e perdi la presa sulla fantasia.
In quel momento sei tutto e sei niente, perchè proprio nel momento in cui ti senti il meglio di te sai che non puoi farlo vedere a nessuno.
E allora incroci il tuo sguardo nello specchio, spegni la fiamma e pensi.. "ma a che cazzo serve essere così se non posso farlo vedere a nessuno". Ti senti un narciso senza il suo stagno.

E cadi velocemente in quel momento di transizione tra la fantasia e la realtà in cui ti perdi, non sai più chi sei, non sai più cosa sei. Vuoto, provi vuoto e vertigini. Ti senti niente.

Torni a galla, riprendi in mano il volante, e torni a casa. Come se niente fosse.





lunedì 13 luglio 2009

Vuoi tenere un segreto?



Bene. Cancellalo.





Maso - dandy . Lo sclero è lungo stavolta, lo so.


Quando hai bisogno di un cambiamento, allora prendi un treno.

Sali sul treno e tutto si muove.

La cosa assurda è che tu li seduto rimani sempre fermo, eppure senti che dentro sei in perfetta mutazione, con le sterrate che ti corrono incontro, con le case che diventano sempre più appuntite e lise.

Prendi un treno, e piano piano tutto si trasforma. Quello che alla stazione ti sembrava materiale di primaria importanza può perdere il proprio colore ogni km che percorri, la saturazione va a svanire, e i colori finiscono per nascondersi completamente dietro un unico foglio disegnato in bianco e nero,ed è quello che la tua anima sarà diventata quando scenderai alla tua fermata richiesta: da colori vivaci a bianco e nero.

Si. Un bel bianco e nero acceso davanti, e tutti i reali colori ben nascosti dietro... come una fotografia antica: ci mostra quello che un obiettivo vedeva, ma magari non necessariamente la realtà che c' era.

E' così che mi sento quando salgo sul treno e occupo il mio ormai settimanale posto riservato: mi sento una rappresentazione del mondo, ma non della mia realtà. Appena poggiate le chiappe comincio a mettere i miei colori in stand-by, perchè so che sto per entrare in un mondo in bianco e nero, una dimensione in cui non è necessario mostrare tutti i colori che porto, perchè per farti capire ne sono necessari solo due.

Non è un discorso di falsità, sia ben chiaro, non parlo di mostrare una faccia completamente diversa della Luna dal sud al nord, si tratta solo di spostare in avanti certi sentimenti, e di mantenerne indietro e intatti altri. Lo faccio perchè che so che, se li tenessi li davanti così ben esposti nei loro colori vivaci, rischierei di lasciarli ad un Sole così forte che li schiarirebbe, ora dopo ora, e di nuovo sciacquo dopo risciaquo, strizzata dopo strizzata, lacrima dopo lacrima.

Ok, cerco di fare chiarezza.


I colori sono le emozioni e i sentimenti. Quelli che a volte sei obbligato a mettere in stand-by dentro di te perchè altrimenti, se ci pensassi veramente e intensamente tutte le volte, rischieresti di diventare pazzo, o un simpatico suicida. Così io preferisco nasconderli, buttarli dietro e non pensarci granchè sopra, perchè così sdrammatizzo la loro reale gravità che ne comportano. Tanto pensarci non porterebbe ad alcun miglioramento o risoluzione. Questa tecnica del nascondere è solo una conseguenza di una teoria che abbraccio da un po' di tempo ormai: vietato - farsi - del - male - gratuitamente (e aggiungerei: se - la - situazione - è - quella - e - non - si - cambia). Mi spiego.


Pensare veramente alla casa a cui si appartiene lontana, sentire totalmente quanto pesantemente ti manca una persona, desiderare così ardentemente di avere l'opposto di quello che hai ecc ecc, sono per me solo espliciti appagamenti masochistici, sentimenti dolorosi che le persone(che se ne compiacciono nel profondo) giustificano dalla loro apparente impossibilità di cambiare la propria (dolorosa) realtà, e che quindi ci sguazzano dentro. L' ipocrisia è proprio li: stai male prima di tutto non perchè stai male (anche), ma perchè stare male ti dà paradossalmente piacere.

Ho gustosamente notato che le persone che hanno questa tendenza non ammettono e non ammetteranno mai di avere questa natura così masochista. Hanno ben imparato a giustificarsela così: "non è colpa mia, non posso farci niente se il mondo è così ingiusto! ". Un 'altra cosa che ho notato di loro è che, quando riescono ad ottenere la loro pace dei sensi, o la cosa tanto ardita, non riescono a stare per molto tempo senza tutta quella sofferenza che una mancanza comporta, e ne cercano tempestivamente un' altra. Di sofferenza. O di mancanza.. prendetela come vi pare. Abitudine penso? No. Natura masochista. Grossa e dipendente quanto una droga. E io rido, pensando di rivedere le facce travagliate e appagate da qui a due giorni.

E' una proprietà che accomuna parecchi schieramenti umani da quel che vedo, e non so.. non so quanto in realtà mi valga la teoria che li spiega: "Perchè l'uomo è in continua evoluzione e ricerca della perfezione, e l' evoluzione e la perfezione implicano sofferenza.".. non so... a me sembra una gran bella cazzata. Chi l'ha detta... Darwin? Ehm... Aristotele? O forse no... Napoleone? Be, sti cazzi. Tre grandi coglioni masochisti. Per me, ignorante come sono. Io li vedo così. E rido.

Spetta spetta che in università ho studiato anche un' altra gran bella teoriona.. spe che diceva?! Ah si! Sosteneva che noi ci portiamo milioni di geni di storia e che questo ci porta a comportarci in modi a volte bizzarri e malevoli. Quindi che facciamo? Spieghiamo anche che se ci sono degli imbecilli rincoglioniti non si sono estinti solo per questo motivo? O che se il mondo è pieno di pedofili è perchè sono controllati da geni storici ribelli? Non so.... per me sono tutte cazzate.

E allora, tornando a bomba, perchè non ammettere che si prova piacere nell'essere masochisti e la facciamo finita qui? Perchè molti esseri umani trattano le persone che li odiano con infinito rispetto e chi li ama con infinito ribrezzo? Perchè non ammettere che è solo perchè si è fottutamente masochisti e non perchè "ci sono collegamenti fini e invisibili tra due persone che non si può definire in una sola parola il loro comportamento di insolito riguardo" ?

Perchè cerchiamo invisibilmente di metterci sempre nella situazione di poter soffrire? Perchè di questo si tratta, palesemente di questo si tratta.


Io una mia teoria ce l'ho, e la spiego così: perchè l' uomo ha sempre una tendenza che è l'altra dura faccia del narcisismo: l' uomo si fa schifo. E tanto quanto cerca l'approvazione (narcisistica) da una parte, tanto ne cerca lo schifo dall' altra, perchè è comunque l'altro modo che ci rimane per conoscersi e affermarsi nel mondo. Me lo spiegano i mille ricordi dolorosi che sono molto più dettagliati di quelli belli, e tra l'altro questi ultimi sono anche in netta minoranza numerica.

Me lo spiega il fatto che si impara più facilmente da una brutta esperienza che da una bella esperienza, e me lo spiega quanto una bella esperienza sia più incline a rendere così superficiali le persone rispetto ad una dolorosa. Certo ci sono le eccezioni: si impara anche molto dalle belle esperienze ma, guarda un po' tu, se siamo in grado di imparare dalle esperienze piacevoli è perchè prima ne abbiamo avute un'infinità di brutte... insomma. Siamo degli gnorri vestiti da dandy.

venerdì 10 luglio 2009

I love inutil things!!! 2

Ovviamente per una porta usb, ci vuole una chiave.... aha..h... va be andiamo avanti nn fa ridere..



Dovrebbero farne uno anche per le donne, con le tette però...



Caffè ammàno... se lo trovate davvero per favore segnalatemelo che lo metto in borsetta!!



Oh Porca tazza!!!



Io lo so che questa la volete, o voi tutti che come me ormai sguazzate nell'alcolismo come se fosse l'acqua :)



to be continued.... :)

I love inutil things!!!

E da brava geek quale sono, sempre a caccia di cose inutili, idiote ma irresistibili come il tubo di scappamento della benzina, ne ho fatta una piccola selezione per deliziare anche voi delle mie scoperte in rete!!! :)
Enjoy!!! :)



Libro interattivo, alla faccia delle pagine che non si reggono mai




T-shirt da vero uomo...




Acqua colorata... viva gli UV!!



Moda veramente 'fregna' in ogni senso direi..



Segnalatore di benzina..




martedì 23 giugno 2009

Ferite di Lego



C'è chi fa crollare le case con le bombe, e chi le ricostruisce con i Lego!

E' successo a Berlino, dove chi-io-chiamo-vero-GENIO ha ricucito alcuni danni provocati dai bombardamenti con dei Lego colorati... meraviglioso.



Per approfondire ti consiglio questa pagina .

sabato 20 giugno 2009

Scopriti il culo, e sii felice.



Oggi sarò brutalmente criptica, ma sono convinta che il messaggio finale lo capirete.

Cos'è per me il panico? QUESTO:
"Lu, dai vattela a fare sta audizione, sai è un provino, canti qualcosa e fai sentire la tua voce. Tanto devi cantare a capella, per te dev'essere una sciocchezza, basta che canti qualcosa che ti piace ascoltare va benssimo!"
E io ho subito pensato a tre sante parole: "Ok, sono nella merda."
Si, perchè se dovessi cantare cosa ascolto, credo che sarei un insieme di cerchioni, piatti rotti, flip di accendini e sciacquoni tirati tutti insieme... quasi una beatboxer dei bassifondi insomma..peccato che non so farlo altrimenti forse sarebbe una bunoa soluzione!

Si, perchè non c'è cosa peggiore che essere un cantante ed ascoltare musica non cantabile.
Paradossale? Si probabile. E' per questo motivo che quando una persona rincitrullita e stranita come me si trova ad avere la necessità suprema di cantare lo fa sempre partendo da qualcosa che non viene mai dalle orecchie, ma dal cuore, per intenderci. (e menomale dico io).

E mi va bene così, perchè su questo non ho dubbi:
nella musica non c'è logica. Non è vero che se ascolti un tipo di musica poi scrivi musica dello stesso genere, perchè se davvero scrivi qualcosa di significativo non dovresti essere tu a scegliere la musica, ma si sceglie lei per te. Si, io mi reputo una schiava nella musica, e non è mai stato il contrario per me. E me ne vanto di scoprirmi il culo per lei, ma solo per lei.
E' per questo che mi ritrovo a cantare come Topolino, a scrivere come Cristina D'avena e a sparare a 800 000 watt il Lacrimosa di Mozart ovunque mi trovi, e ad essere comunque estremamente appagata. Si, lo ammetto, sono il tipo che ama essere sballottato da violente onde in controtempo e controsterzo, con le orecchie che a volte fanno male per quanto hai tenuto alto il volume dell' Ipod per sentire la tua musica, per nascondervi dietro i pensieri o per dar loro quel colore che manca.

E' per questo che non capisco perchè in Italia per apprezzarti devi per forza essere catalogato come UN. Tipo: "bravo! mi sembri proprio fraccazzo quando canti, sono sicuro che lo ascolti spesso!" . Tu in quel momento riesci solo a gingillarti i pensieri tra i coglioni e le dita dei piedi, ma per cortesia rispondi sempre che almeno approfondirai in internet quando tornerai a casa.
Per me questa categoria di grandi critici musicali (che in Italia (stimo una valutazione modesta), secondo me se la contende con una maggioranza schiacciante) si chiama ignoranza. No, non l'ignoranza dispregiativa, quella che i cazzoni usano come parolaccia, ma l'ignorare proprio cos'è la musica. E' come voler dare una regione all'infinito, e insomma, sennò è come voler essere proprio rincoglioniti, lo sappiamo tutti che l'infinito è sicuramente un po' più grande della Valle D'Aosta.. almeno...

Però io sono ottimista, e questa domanda ve la voglio comunque porre:
Ma Quando La Smetterete?


lunedì 27 aprile 2009

Questo mi rincuora... e anche molto!!!!!




Ah quanto mi diverte googolare tra le strupidellate!!!!

Questo dovrebbe essere un Curriculum Vitae stilato da un gentil lavoratore della strada... 

Eccezzzzionale veramente!





giovedì 23 aprile 2009

Control+Alt+Canc

Vorrei un Ctrl+Aly+Canc nel mio cervello, tutte quelle volte che finisco sempre nel pensare alle cose più inutili e futili della mia vita. Ma soprattutto, alle cose che mi fanno più male. Una sorta di masochismo nascosto che, quando sono più debole, violentemente risale dal sangue sulle pelle.

Dev'esserci un virus nel mio archivio dei ricordi-emozionali, uno di quelli che, per quanto cestini, questo non si debella mai. 
Per quanto formatti, questo tornerà sempre a romperti le palle, e lampeggiare vispo e allegro con una grossa e tozza scritta rossa WARNING!!! che ti sfotte. Quel Warning ha in se tante altre mille parole, tante mille emozioni e concezioni, di te, del mondo. Pessime, davvero pessime, brutali direi. Arroganti, presuntuose, psitotiche. Ma soprattutto violente.

Si accende Warning e la mia testa va in panico, e cerco questo maledetto Ctrl+Alt+Canc che quando serve non funziona mai.  Spingo spingo spingo, accidenti perchè non funzioni maledetto, funziona!!!!!!!
Troppo tardi. Il mio sistema operativo ormai è già bello che andato. Intasato. Di sudicie parole, di sudici inganni, il virus ha imbrattato tutto il mio corpo e purtroppo da tempo anche l'anima.
Non posso buttare il sistema operativo, così decido sempre di darmi un taglio netto dalla corrente, e con un puf! e una sorsata di troppo tutto diventa felicemente nero. Niente più Warning, niente più spasmodico ctrlaltcanc. Tutto fermo.

Riaccendo, e c'è di nuovo che non c'è più. Si è nascosto.... e prima che tu torni cerco sempre di migliorare la velocità della premitura dei 3 tasti... ma chissà perchè... tu sei sempre più veloce, a farmi andare in pappa il cervello.

Ma bravo. Ma brava.

mercoledì 15 aprile 2009

Il Club più Inquietante

Tante volte mi sono chiesta cosa passa per la testa ad alcuni uomini che incontro in locali, per strada o magari mentre guidano la loro macchina. Oggi bazzicavo per la tv, e mi è capitato ad hoc un programma in cui, uomini comuni e donne comuni, rilasciavano interviste sincere ad una persona che poneva loro delle domande personali.
E no, non avevano un canovaccio... 
Ne ho raccolto le chicche più importanti ovviamente.

Questa è quella di un uomo:

Quanti anni hai?

"Quaran'....ehm ne ho venticinque."


Il tuo hobby preferito?

"Guardare la partita in tv."


Come ti descriveresti?

"Muscoloso, sciupafemmine, certe femmine mi dicono che sono anche simpatico qualche volta."


La cosa più bella da dire ad una donna?

"Che bella gnocca!! Ahahahh! Anzi no la mia frase preferita che le colpisce subito è 'che bel telaio che c'hai!!"


Qual'è il piatto che preparesti per una prima cena romantica con una donna?

"Per restare in tema una puttanesca."


E se la tua donna ti tradisse?

"Be, spero che lo faccia con una donna, così magari gli chiedo di portare avanti una relazione a tre!"


Cosa significa per te trasgredire?

"Significa accedere ai limiti."

Ehm... forse eccedere?

"Eh! E io che ho detto?!Accedere accedere, io accedo spesso!"


Hai mai rinunciato a qualcosa per amore?

"Si, ho sempre rinunciato alla libertà, lo sapete l'amore è una cosa seria. Però non sono mai riuscito a rinunciare alla mia moto, eheh!"


Qual'è il tuo obiettivo per l'anno prossimo?

"Diventare grosso!"

E cioè.. ?

"Fare palestra, perchè alle donne gli piace!"



Questa invece è quella di una donna:


Quanti anni hai?

"Ho diciott... diciannov.. ehm.... vent'anni dai. Scusa sono rimasta indietro!"


Ascolti musica?

"Si mi piace tantissimo il rock!!"

Ah, e qual'è il tuo artista rock preferito?

"Maah, a me piace tantissimo Laura Pausini!"


Leggi?

"Si si moltissimo, specialmente le riviste."


Come sei?

"Egocentrista"


Cosa vorresti fare da grande?

"Ah bo non lo so... magari mi laureo, poi penso di impegnarmi a fare carriera nella velina."


Cos'hai rinunciato per amore?

"Alla mia libertà, ma non ho mai rinunciato al truccarmi!"


Se vuole fare colpo su di te , una persona cosa deve fare?

"Non gli devo piacere, se mi accorgo che gli piaccio allora non mi interessa."


La cosa più bella da fare dopo aver fatto l'amore?

"Andare a fare shopping!!!!"


Il tuo hobby preferito?

"Fare la pazza con le mie amiche!"


Hai mai fatto una follia per amore?

"Si tantissimo!!! Mi sono tagliata i capelli!!!"



 Inutile dirvi che è tutto vero, mi sono limitata a riscrivere in copia incolla le loro battute.

Se non ci credete, accendete a ora di pranzo 'All Music: The Club' .... e poi ne riparliamo.



giovedì 2 aprile 2009

Ho smesso



Ho smesso di pensare
ho smesso di pensare a tutto quello che ho fatto finora
ho smesso di pensare a tutto quello che ho fatto finora di mediocre
ho smesso di pensare a tutto quello che ho fatto finora di mediocre perchè mi faceva solamente dimenticare tutto quello che hanno fatto di positivo tante persone per me,
ho smesso di dare le colpe, di segnarle precisamente su un taccuino, come se fossero calcoli matematici
ho smesso di fare calcoli matematici perchè non mi rendevano più felice dopo averli contati,
ho smesso di pensare che mi stavi osservando mentre io non ti guardavo
ho smesso di guardarti perchè non vedevo più niente
ho smesso di sentire dolore
ho smesso di sentire dolore quando sto veramente male
ho smesso di sentire dolore quando sto veramente male perchè immagino che debba esserci sicuramente un dolore più grande che non ho ancora provato
ho smesso di andare a dormire pensando
ho smesso di andare a dormire pensando al domani
ho semplicemente smesso di andare a dormire pensando al domani che tanto non ci sei neanche domani e che cazzo ci penso a fare io a domani se non ci sarai neanche domani
ho semplicemente smesso...
di farmi del male

ma non ho mai smesso di alzare il naso in alto, in qualsiasi posto esso sia, e di sentirmi così, a casa.





martedì 24 marzo 2009

Vera storia di una persona vera


Quando cammino mi faccio le storie. Si, penso a delle storie, per lo più macabre, o dai contenuti storti e impensabili. A volte ho provato a riportare le mie storie su carta, ma hanno sempre perso la loro turbata magia. Forse perchè la cosa più intrippante non sono le storie in se, ma i personaggi che vi sono coinvolti. I personaggi sono la vera storia, i loro sguardi, i loro movimenti.. sono loro i miei gioiellini intrippanti. Magari becco la musica giusta nello scorrimento veloce del mio Ipod, ed è la fine. Non ci sono per nessuno. Nel mio mondo scopro cosa davvero mi passa nella mente. Ed è crudele. Molto crudele. Non risparmio nessuno di voi, siete tutti porci al mio macello, e vi sbudello con estrema attenzione. Mi piacete quando siete così. Mi soddisfacete tutti. E anche voi siete felici di esserlo .


Sono consapevole della mia diversità .

So che la maggior parte delle persone, quando cammina, sogna. Si, sognano le cose più belle che renderebbero la loro vita più felice, meno noiosa di quella attuale. 

Io non ci credo a questi cazzo di loro sogni, anzi, da qualche anno a questa parte la mia mente mi ha imposto di non usarla più per questi scopi. I sogni mentali li reputo la fonte più masochista e veloce a cui un uomo può tranquillamente attingere per farsi del male. Sono bassi, un po' come una sveltina: fai, più veloce che vuoi, raggiungi lo scopo e ti rimetti a lavorare alla tua vita, ancora più vuoto di prima. 

Preferisco raggiungere i miei sogni con i piedi più che con la testa, e in questo modo so di essere una persona meno ipocrita di molte altre. So che i conti li faccio in casa mia, e il mondo esterno mi deve stare solo a guardare, posso permettermi di azzittirlo quando voglio. Sto mondo ciarlatano.

Il sogno è una delle forma mentis più ignoranti che conosca: ti illude, ti fa sentire vivo, poi torni in te, più incazzato di prima, e cominci a lamentarti col mondo di merda che hai, che se tu non puoi permetterti di avere quel sogno è colpa della società, non di te che ti fai bastare la tua scrivania e le tue mazzette di euro mensili, e che per di più, mentre lecchi l'ultimo culo, vuoi anche il posto a finestrino (che non hai neanche avuto il coraggio di chiedere per quanto avevi la lingua appiccicata a fare altro) .

E io dico "Hei, rilassati, sei ancora in tempo per tirarti un cappio attorno al collo". Pensa, io non ce l'ho neanche una scrivania, eppure riesco sempre ad avere un posto al finestrino.." . E tu mi odi, ossì che mi odi. E io godo, perchè sei solo uno stronzetto che la natura ben presto toglierà dai coglioni, mentre tu ti illudi di essere immortale. 

Che poi questi sogni non sono altro che: macchine grandi, ville, celebrità, posti caraibici e abiti firmati. Sempre gli stessi. Solo gli stessi. Un uomo così può fermarsi solo a questi. 


I veri sogni, quelli per cui lotti, per cui ti alzi in piedi e cominci a uscire fuori di casa per trovarli si interessano di quei sogni mentali sopra citati come ipotetico contorno, non come piatto principale. Ma si sa che l'uomo medio italiano è più dotato di parole che di fatti, e di belle parole in testa se ne dice tante..., poi però all'atto pratico, si cagano tutti nei pantaloni.


A volte mi annoio nel creare sempre storie, e mi capita di pensare alle persone che ho conosciuto durante la mia vita. Raramente ripenso a quel che abbiamo fatto insieme, più che altro mi capita di prendere tutte le loro facce, e di levargliele completamente. Gli cavo gli occhi, e guardo dentro. A volte ci vedo delle gran belle persone , piene di robe, di fantasia di creatività, di voglia di vivere. Amo guardare dentro di loro per quanto magari abbiamo condiviso ben poco insieme, e amo guardarle quando non sanno di essere guardate. 

A volte, invece, ne scelgo alcune delle loro facce, e le reinvento. Le faccio diventare personaggi delle mie storie, gli dò una nuova vita, una nuova personalità, nuovi incontri. Le vedo vivere vite differenti, gli tolgo i pregiudizi che hanno e le faccio sfogare nelle storie più bizzarre possibili, o più dolci possibili, o più crudeli possibili, o più perverse possibili.  

Di storie ne ho inventate tante e non sono così stronzo da parlarvene, ma sappiate che sicuramente, se siete dei praticanti di sogni mentali, ve la faccio passare meno liscia delle altre facce. 


A volte faccio cose strane: mi prendo cura degli altri. anche se non li conosco. Credo sia il lato più perverso di me. 

Vi abbasso un po' la tendina se vedo che state dormendo e il Sole vi penetra le palpebre, o vi tiro lo sciacquone e abbasso la tavolozza se sono entrato in bagno anche solo per lavare le mani, e a volte prendo la carta e vi asciugo tutte le gocce di urine capricciose che avete saggiamente lasciate esposte come dono divino, o rimetto in ordine un intero scaffale se trovo dei titoli di libri in una fila sbagliata. Potrei passarci delle ore, mi soddisfa vederli precisi e ben esposti. Godo nel vederli così ordinati, ed esposti. Maniacale? Ossessivo? Psicotpatico? Possibile killer? ... e perchè no? 


Vi faccio credere a tutti che sono l'uomo più bravo del mondo, perchè non bevo, non fumo, non mi drogo, mangio sempre sano e genuino e non eccedo mai in quel che faccio, non una parolaccia.

Ma non lo faccio per voi: io lo faccio per me.

Ormai sono troppo spaventato dall'idea di poter morire di una morte troppo stupida, come il guidare veloce e ubriaco per poi spappolarmi le cervella contro un tronco d'albero mentre urlo "Sono liberooooooo!!!". Splack!, una patata bollita con ketchup... una schifezza tedesca insomma.. sai che imbarazzo.. Immaginate l'articol il giorno dopo: Titolo "Uomo di spiaccica contro un albero gridando la libertà". Ciak. Foto di me in giacca e cravatta. Ciak, foto della mia Maserati ripiegata. Ciak. 100 000 euro in fumo. Ciak. Imbecille. Ciak. Nessuno al mio funerale... già, per questa volta credo proprio che il mio narcisismo mi salverà.

Sono troppo vanitoso per poter pensare ad un finale del genere, peggio che morire con un lampadario in testa mentre guardo Sex and the City. Hei, sono un maschio io, certe cose non si devono sapere..

Vi faccio credere che sono l' uomo più pulito al mondo fuori, così posso essere liberamente sporco dentro. E tu non lo sai, tu non lo sai quanto lo sono, tu non lo sai...




giovedì 19 marzo 2009

Non è cheeeeee ....



Non è che non so scrivere o che non mi piace scrivere in italiano.

E' che non so farlo nel vostro stesso modo.

Quindi non sarò mai capace. Per il vostro modo sia ben chiaro.



Allora come la mettiamo?  :)


.. sto ancora aspettando la risposta eh!!!! ....


Bolle di sapone



Bolle. Bolle di sapone.

Mi concentro su questo e non sento più nessun dolore.

Chiudo gli occhi e mi sento leggera. Immagino di volare in una bolla dalle proiezioni multicolore, che gira gira gira... io sono dentro, il mondo è fuori, e il pensiero di me altrove.


Mi sento leggera, e protetta dal quel profumo dolce e delicato del sapone da cui sono fuggita via. Però voglio quel profumo, quello che mi ricorda la mia nonna quando lavava i panni al ruscello. Ecco, quello. Quel sapone, quel rumore, quel profumo.  

Chiudo gli occhi, lo respiro nei miei ricordi, e non ci sono più per nessuno. Penso:  "Stavolta nessuno potrà farmi del male." ...


... Ovviamente non è vero.


Però, quando riapro gli occhi, tutte le volte, non sono mai completamente qui. E non sono neanche completamente altrove. Sono solo rimasta un po' sospesa in quella bolla di sapone.



domenica 15 marzo 2009

Noi siamo una famiglia musicista


Noi siamo una famiglia musicista. 

Da generazioni ci mandiamo e tramandiamo note musicali al posto dei geni del DNA, ovviamente in scala maggiore semitonale ottava quinta disus, insomma.. se la scienza fosse capace di suonare il nostro acidodesossiribonucleico sicuramente ne verrebbe fuori una sonata in A minor di Bach, che poi tra l'altro me, Bach, non è mai stato tanto simpatico.

Uno spartito al posto della mappa cromosomica. Ecco cos' abbiamo noi di speciale rispetto ai banalissimi mortali con cui vado solitamente a prendere un caffè, un ordinatissimo schema notistico che si avvicenda tra imposti spazi bianchi e barrette nere. Lo so, voi vorreste essere come me, poveri semplici umani.

Noi siamo una famiglia musicista, anzi la nonna la chiama LA, perchè tutti ci riconoscono come una delle più musicistiche esistenti, e insegniamo ai piccoli futuri della nostra discendenza la musica sin da quando sono nel pancione delle loro mamme, rigorosamente sposate con i maggiori rampolli delle orchestre filarmoniche più note al mondo. Si, qualche volta è anche successo che qualcuna delle nostre dame abbia dato di testa e che si fosse abbassata a sposare per estremo amore qualche tiepido jazzista ma -sai com'è- meglio jazzista che ignavo. 
Tipo mia madre, stranoto genio pianista, si è sposata con un comunque stranoto jazzista (di cui non posso neanche dire il nome altrimenti poi mi sequestrano il mio computer a vita se vengono a sapere che scrivo come una povera stolta diari in rete). 
Ed è proprio per via di questa non  proprio soddisfacente unione che per mio nonno non ho possibilità di riuscita nel mondo della musica, perchè dice che ho metà spartito cromosomico dissonante e storto, impossibile da estirpare. Una segnata a vita, insomma, solo l'unione con un dotto direttore d' orchestra potrebbe farmi tornare sulla retta via.. si forse, chissà, sono convinta che ha ragione. Lui è sempre così saggio.
Per questa mia mezzosanguignità, ai pranzi di famiglia, solitamente mi mettono a suonare il piffero vicino l'ultima finestra -della grande sala di ricevimenti- del grande palazzo in cui attualmente vivono i miei nonni. Si, loro con tutti i fantasmi dei loro antenati che hanno vissuto li prima di loro. A volte si può sentire zia Ebbetith cantare l' Aria della Regina della notte di Mozart. Io la sto sempre ad ascoltare, e a volte le lascio un biscottino di burro dietro al suo quadro. Aaaah, zia Ebbetith!! Zia Ebbetith, noto soprano dell'epoca,  morì proprio mentre interpretava questa Aria durante una delle prime più attese dal pubblico di Vienna in quegli anni, e la causa per cui è deceduta -se non ricordo male- fu proprio perchè non deglutì per l'intera durata del brano, e all'ultima nota tirò così ardentemente in alto che non ci fu proprio più nulla da fare. Cara, vecchia, ingorda zia Ebbetith..

Ok, ora tornerei a soffermarmi sul mio piffero se non vi spiace..
Il piffero non è un brutto strumento, per carità, è così leggero e maneggevole, anche se adoro suonare l' arpa, strumento per cui mi sono aggiudicata uno dei posti in prima file in alcune delle orchestre più note al mondo, ma mio nonno comunque non ci crede, dice che prima o poi diventerò pazza per via della mia mezzasanguignità, e quindi preferisce sentirmi al piffero.. giù in fondo.. accanto al trombone di mio zio.

Ah mi ero dimenticata. Ho 15 anni e due mesi, sono laureata in arpa, pianoforte, violino, flauto traverso, sono nella media andante nella mia famiglia per fortuna, ma ho un segreto grande dentro di me, una parte buia e nascosta e perversa che tengo tacitamente chiusa vicino al comodino: a me piacerebbe tanto poter imparare a fare l' estetista dopo la mia prossima quinta laurea, stavolta in contrabbasso. Imposta da mio padre ovviamente.

La notte sogno di fare le unghie a tutte le mie amiche di corso di postura, a quelle più simpatiche le faccio rosa, a quelle più antipatiche gliele faccio nere, proprio come le portano quegli insulsi baldracconi che ho sentito dire che si fanno chiamare "emo", che a me più che emozionali sembrano un po' sporcaccioni, però magari loro non ce l' hanno l'acqua dentro le loro case di periferia, come la gente che vive al sud non ha i termosifoni, poverini nonno mi dice sempre che devo provare tenerezza per loro..


Mi piace tanto fare questo sogno, è il mio preferito, ogni volta che lo realizzo rido, rido, rido tanto ma poi piango sempre un po', perchè non ho mai avuto uno smalto in vita mia.

venerdì 6 marzo 2009

Observatorium Femminile


Stando al discorso di prima, ho notato alcuni messaggi senza inchiostro da parte di alcune donne verso altre loro 'amiche' donne veramente divertenti:






Il "Hai fame?" in realtà era un "Ho fame"
Il "Non ti sta per niente bene questo vestito!" era in realtà "Dammelo qua che voglio provarlo io"
Il "Devi assolutamente provare questi dolcetti, sono fantastici!" era in realtà "Ingrassa stronza, che da quando hai perso 2 chili sei ancora più figa di me"
Il "Usciamo per un giro?" era in realtà "Accompagnami a fare shopping".
Il "Cara non ci vediamo da una vita, dobbiamo assolutamente uscire sabato sera!" era in realtà "Il mio ragazzo mi ha mollato per uscire con gli amici e io voglio fargliela pagare"
Il "Accidenti porto solo un pezzo da cinquanta in tasca!" era in realtà "Il caffè lo offri tu, e magari mi ci mangio anche due pasticcini"
Il "Accidenti, sono ingrassata!" era in realtà "Dimmi che sono bella dimmi che sono BELLA!"
Il "Io non parlo mai della mia vita sessuale, lo trovo poco stiloso" era in realtà "Magari ne avessi una"
Il "Io e il mio ragazzo siamo in crisi, lui non mi capisce" era in realtà "Per San Valentino mi ha comprato una borsa che ho visto esposta con lo sconto del cinquanta per cento in un negozio del centro commerciale"

E, chicca finale e unica testimonianza eterosessuale
Il "sei veramente troppo un bravo ragazzo per me, non possiamo stare insieme ti farei soffrire " era in realtà "Sei uno sfigato, hai il pisello piccolo e mi hai fatto fare delle figure di merda, levati dai coglioni."