Quando cammino mi faccio le storie. Si, penso a delle storie, per lo più macabre, o dai contenuti storti e impensabili. A volte ho provato a riportare le mie storie su carta, ma hanno sempre perso la loro turbata magia. Forse perchè la cosa più intrippante non sono le storie in se, ma i personaggi che vi sono coinvolti. I personaggi sono la vera storia, i loro sguardi, i loro movimenti.. sono loro i miei gioiellini intrippanti. Magari becco la musica giusta nello scorrimento veloce del mio Ipod, ed è la fine. Non ci sono per nessuno. Nel mio mondo scopro cosa davvero mi passa nella mente. Ed è crudele. Molto crudele. Non risparmio nessuno di voi, siete tutti porci al mio macello, e vi sbudello con estrema attenzione. Mi piacete quando siete così. Mi soddisfacete tutti. E anche voi siete felici di esserlo .
Sono consapevole della mia diversità .
So che la maggior parte delle persone, quando cammina, sogna. Si, sognano le cose più belle che renderebbero la loro vita più felice, meno noiosa di quella attuale.
Io non ci credo a questi cazzo di loro sogni, anzi, da qualche anno a questa parte la mia mente mi ha imposto di non usarla più per questi scopi. I sogni mentali li reputo la fonte più masochista e veloce a cui un uomo può tranquillamente attingere per farsi del male. Sono bassi, un po' come una sveltina: fai, più veloce che vuoi, raggiungi lo scopo e ti rimetti a lavorare alla tua vita, ancora più vuoto di prima.
Preferisco raggiungere i miei sogni con i piedi più che con la testa, e in questo modo so di essere una persona meno ipocrita di molte altre. So che i conti li faccio in casa mia, e il mondo esterno mi deve stare solo a guardare, posso permettermi di azzittirlo quando voglio. Sto mondo ciarlatano.
Il sogno è una delle forma mentis più ignoranti che conosca: ti illude, ti fa sentire vivo, poi torni in te, più incazzato di prima, e cominci a lamentarti col mondo di merda che hai, che se tu non puoi permetterti di avere quel sogno è colpa della società, non di te che ti fai bastare la tua scrivania e le tue mazzette di euro mensili, e che per di più, mentre lecchi l'ultimo culo, vuoi anche il posto a finestrino (che non hai neanche avuto il coraggio di chiedere per quanto avevi la lingua appiccicata a fare altro) .
E io dico "Hei, rilassati, sei ancora in tempo per tirarti un cappio attorno al collo". Pensa, io non ce l'ho neanche una scrivania, eppure riesco sempre ad avere un posto al finestrino.." . E tu mi odi, ossì che mi odi. E io godo, perchè sei solo uno stronzetto che la natura ben presto toglierà dai coglioni, mentre tu ti illudi di essere immortale.
Che poi questi sogni non sono altro che: macchine grandi, ville, celebrità, posti caraibici e abiti firmati. Sempre gli stessi. Solo gli stessi. Un uomo così può fermarsi solo a questi.
I veri sogni, quelli per cui lotti, per cui ti alzi in piedi e cominci a uscire fuori di casa per trovarli si interessano di quei sogni mentali sopra citati come ipotetico contorno, non come piatto principale. Ma si sa che l'uomo medio italiano è più dotato di parole che di fatti, e di belle parole in testa se ne dice tante..., poi però all'atto pratico, si cagano tutti nei pantaloni.
A volte mi annoio nel creare sempre storie, e mi capita di pensare alle persone che ho conosciuto durante la mia vita. Raramente ripenso a quel che abbiamo fatto insieme, più che altro mi capita di prendere tutte le loro facce, e di levargliele completamente. Gli cavo gli occhi, e guardo dentro. A volte ci vedo delle gran belle persone , piene di robe, di fantasia di creatività, di voglia di vivere. Amo guardare dentro di loro per quanto magari abbiamo condiviso ben poco insieme, e amo guardarle quando non sanno di essere guardate.
A volte, invece, ne scelgo alcune delle loro facce, e le reinvento. Le faccio diventare personaggi delle mie storie, gli dò una nuova vita, una nuova personalità, nuovi incontri. Le vedo vivere vite differenti, gli tolgo i pregiudizi che hanno e le faccio sfogare nelle storie più bizzarre possibili, o più dolci possibili, o più crudeli possibili, o più perverse possibili.
Di storie ne ho inventate tante e non sono così stronzo da parlarvene, ma sappiate che sicuramente, se siete dei praticanti di sogni mentali, ve la faccio passare meno liscia delle altre facce.
A volte faccio cose strane: mi prendo cura degli altri. anche se non li conosco. Credo sia il lato più perverso di me.
Vi abbasso un po' la tendina se vedo che state dormendo e il Sole vi penetra le palpebre, o vi tiro lo sciacquone e abbasso la tavolozza se sono entrato in bagno anche solo per lavare le mani, e a volte prendo la carta e vi asciugo tutte le gocce di urine capricciose che avete saggiamente lasciate esposte come dono divino, o rimetto in ordine un intero scaffale se trovo dei titoli di libri in una fila sbagliata. Potrei passarci delle ore, mi soddisfa vederli precisi e ben esposti. Godo nel vederli così ordinati, ed esposti. Maniacale? Ossessivo? Psicotpatico? Possibile killer? ... e perchè no?
Vi faccio credere a tutti che sono l'uomo più bravo del mondo, perchè non bevo, non fumo, non mi drogo, mangio sempre sano e genuino e non eccedo mai in quel che faccio, non una parolaccia.
Ma non lo faccio per voi: io lo faccio per me.
Ormai sono troppo spaventato dall'idea di poter morire di una morte troppo stupida, come il guidare veloce e ubriaco per poi spappolarmi le cervella contro un tronco d'albero mentre urlo "Sono liberooooooo!!!". Splack!, una patata bollita con ketchup... una schifezza tedesca insomma.. sai che imbarazzo.. Immaginate l'articol il giorno dopo: Titolo "Uomo di spiaccica contro un albero gridando la libertà". Ciak. Foto di me in giacca e cravatta. Ciak, foto della mia Maserati ripiegata. Ciak. 100 000 euro in fumo. Ciak. Imbecille. Ciak. Nessuno al mio funerale... già, per questa volta credo proprio che il mio narcisismo mi salverà.
Sono troppo vanitoso per poter pensare ad un finale del genere, peggio che morire con un lampadario in testa mentre guardo Sex and the City. Hei, sono un maschio io, certe cose non si devono sapere..
Vi faccio credere che sono l' uomo più pulito al mondo fuori, così posso essere liberamente sporco dentro. E tu non lo sai, tu non lo sai quanto lo sono, tu non lo sai...
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