sabato 28 novembre 2009
La cosa più crudele che tu potessi mai fare
giovedì 26 novembre 2009
Eccentrico quanto il tuo vuoto
L'altro giorno mi chiedevo da quando avevo imparato a stendere così precisamente e velocemente il mio smalto, e da quanto tempo non riuscivo più a vedere il vero colore delle mie unghie prima di tingerle nuovamente con colori sgarcianti e decisamente non poco appariscenti.
Da quando quel gesto era diventato talmente irrefrenabile che dovevo farlo almeno una volta a settimana prima di coricarmi onde non riuscire a dormire serena la notte?
Così ho provato a stendere un copioso strato di acetone per cancellare le ultime tracce di smalto, per vedere che effetto faceva.
Si, mi sono messa dispettosamente alla prova, e il risultato è stato inquietante e interessante allo stesso tempo.
Mi sono concessa 5 minuti di tempo, qualche sguardo disinteressato tra le mani e le cose che afferravo.. e piano piano ho cominciato a notare che il colore roseo delle mie unghie provocava in me una sensazione mista alla nausea, l' imbarazzo, inquietudine, di essere nuda e fuori posto. Sensazione che si è placata solo nell'esatto momento in cui aprivo una delle mie preziose boccette tinte di vernice rossa, e cominciavo il mio solito rituale lima-alliscia-stendi-rifinisci.
E' proprio li che mi è sorto il dubbio di essere incappata in un nuovo vizietto, ed è li che ho cominciato a chiedermi quale mefasto sbiribicchio trasparente ero riuscita ad intrappolare all'interno di quelle 30 (no.. forse di più..) vernici che ormai intasano un intero angolo del mio bagno.
Da qui, l' apertura di una nuova porta curiosamente percettiva: può un uomo essere in grado di nascondere, nei suoi vizi più curiosi, delle realtà immensamente tristi per lui? Può una persona intrappolare i suoi vuoti e le sue carenze nelle cose più eccentriche di cui si circonda?
Ho pensato che il vizio, in fondo, viene visto dal' altro come una particolare eccentricità non come un ''sintomo'', e che quando questo è esagerato può essere riconosciuto dagli occhi degli altri addirittura come " un' espressione caratterizzante della persona ".E così io penso di essermi spinta un po' oltre la solita visuale: non mi basta esaminarne la brillante crosta… voglio sempre assaggiarne la polpa.
Mi sono chiesta se i vuoti possono delineare anche la gravità di un eccentrismo, e cioè se più è grande questo vuoto e più l'eccentrico è esasperato o ''particolare'', o se l'area rimane circoscritta solo a quella della punta di un iceberg.
Ho cominciato a fantasticare su cosa si celasse realmente dietro a quelle persone che:
non viaggiano mai senza avere un libro dentro la propria borsa (anche se non lo leggono mai)
che portano pacchetti di sigarette per mesi interi nelle loro tasche (senza mai fumarne una)
comprano centinaia di scarpe col tacco alto (senza indossarne mai perché ''troppo scomode'' )
hanno fatto della loro borsa una farmacia ambulante (ma non si ammalano mai)
indossano perennemente cappelli con visiere anche in luoghi chiusi (non avendo neanche una celata ''alopecia'' o calvizie che dir si voglia)
sono sempre in ritardo (anche se a casa sono pronti già da molto tempo prima)
si lamentano in continuazione (ma che non muovono mai un dito per migliorarsi)
e mi chiedevo come erano riusciti a convincersi che non avrebbero mai potuto farcela senza quelle piccole forme ''rituali''?
Ho pensato: "Che potrebbero mai essere loro i nuovi cornetti rossi scaccia sfiga napoletani del duemila?!? "
Così ho provato ad osservarli negli esatti momenti in cui loro venivano violentemente privati dei loro ''eccentrici vezzi'', per vedere come andava.
Così ho fissato le unghia senza smalto della ''sempre tinta'', nascosto al tipo col pacchetto le sigarette, provato un paio di scarpe col tacco alte dell'amica che ne aveva un miliardo mai usate, confessate alla ''ipocondriaca'' che i suoi medicinali sono ormai tutti scaduti da un anno…. cosa vi verrà risposto.
Nei casi più gravi scattava l' ira funesta, uno scoppio improvviso che mostrava ai nostri occhi una persona completamente diversa fino a quella che, fino a pochi minuti prima, ci guardava con un oceano di placidità negli occhi:
IRA. Me ne hanno dette di tutti i colori, cose sporche e cattive senza motivo senza aver effettivamente bisogno di ricorrere a tanto (secondo me), in fondo che ho fatto di così tanto malvagio?!
COOOOSA HO FAAAATTTOOOO?!!?!? Ho semplicemente tentato di abbattere un muro che meticolosamente loro si sono costruite con cura e pazienza da anni, e quello che per me si rivelava solo ''una cosa un po' bizzarra'' si è mostrata subito come ''una cosa che tu non devi proprio osare di toccare o ti ammazzo''. Io non lo chiamerei neanche punto debole, è qualcosa di più.
Immagino che dietro a tutto questo ci sia solo la paura che tutti noi abbiamo di provare una mancanza, di renderci conto di non essere capaci di affrontare qualche particolare situazione da soli, e quindi si cerca sempre di appoggiarci a qualcosa o a qualcuno,anche se a volte questa comodità ci fa perdere il controllo su di essa e ne veniamo irrimediabilmente succhiati vivi.
E' per questo che secondo me, da un ''semplice voler perdere peso'' si può passare a un disturbo alimentare vero e proprio, o ''da una sigaretta ogni tanto'' ci si ritrova di punto in bianco a consumarne due pacchetti in una sola giornata, o dall' avere paura di beccare l' influenza H1N1 ci si costringe a non frequentare più Giovanna per mesi perché "lei ha avuto il raffreddore durante la pandemia della febbre suina potrebbe ancora covare qualcosa!!"
Ovviamente mi sono limitata ad osservare solo alcuni tipi di persone ritenute da molti ''eccentriche'' o ''dotate di un particolare gusto eccentrico'', con questo non voglio dire che ogni nostra piccolo vizio-eccentrismo nasconde al suo interno un succo un po' più amaro rispetto alla frizzante immagine con cui appaiono…però … però …