Oggi sarò brutalmente criptica, ma sono convinta che il messaggio finale lo capirete.
Cos'è per me il panico? QUESTO:
"Lu, dai vattela a fare sta audizione, sai è un provino, canti qualcosa e fai sentire la tua voce. Tanto devi cantare a capella, per te dev'essere una sciocchezza, basta che canti qualcosa che ti piace ascoltare va benssimo!"
E io ho subito pensato a tre sante parole: "Ok, sono nella merda."
Si, perchè se dovessi cantare cosa ascolto, credo che sarei un insieme di cerchioni, piatti rotti, flip di accendini e sciacquoni tirati tutti insieme... quasi una beatboxer dei bassifondi insomma..peccato che non so farlo altrimenti forse sarebbe una bunoa soluzione!
Si, perchè non c'è cosa peggiore che essere un cantante ed ascoltare musica non cantabile.
Paradossale? Si probabile. E' per questo motivo che quando una persona rincitrullita e stranita come me si trova ad avere la necessità suprema di cantare lo fa sempre partendo da qualcosa che non viene mai dalle orecchie, ma dal cuore, per intenderci. (e menomale dico io).
E mi va bene così, perchè su questo non ho dubbi:
nella musica non c'è logica. Non è vero che se ascolti un tipo di musica poi scrivi musica dello stesso genere, perchè se davvero scrivi qualcosa di significativo non dovresti essere tu a scegliere la musica, ma si sceglie lei per te. Si, io mi reputo una schiava nella musica, e non è mai stato il contrario per me. E me ne vanto di scoprirmi il culo per lei, ma solo per lei.
E' per questo che mi ritrovo a cantare come Topolino, a scrivere come Cristina D'avena e a sparare a 800 000 watt il Lacrimosa di Mozart ovunque mi trovi, e ad essere comunque estremamente appagata. Si, lo ammetto, sono il tipo che ama essere sballottato da violente onde in controtempo e controsterzo, con le orecchie che a volte fanno male per quanto hai tenuto alto il volume dell' Ipod per sentire la tua musica, per nascondervi dietro i pensieri o per dar loro quel colore che manca.
E' per questo che non capisco perchè in Italia per apprezzarti devi per forza essere catalogato come UN. Tipo: "bravo! mi sembri proprio fraccazzo quando canti, sono sicuro che lo ascolti spesso!" . Tu in quel momento riesci solo a gingillarti i pensieri tra i coglioni e le dita dei piedi, ma per cortesia rispondi sempre che almeno approfondirai in internet quando tornerai a casa.
Per me questa categoria di grandi critici musicali (che in Italia (stimo una valutazione modesta), secondo me se la contende con una maggioranza schiacciante) si chiama ignoranza. No, non l'ignoranza dispregiativa, quella che i cazzoni usano come parolaccia, ma l'ignorare proprio cos'è la musica. E' come voler dare una regione all'infinito, e insomma, sennò è come voler essere proprio rincoglioniti, lo sappiamo tutti che l'infinito è sicuramente un po' più grande della Valle D'Aosta.. almeno...
Però io sono ottimista, e questa domanda ve la voglio comunque porre:
Ma Quando La Smetterete?